mercoledì, Novembre 29, 2023
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Prestiti bancari a breve termine: definizione, quando li concedono, come ottenerli

In ambito economico moderno, il prestito è uno strumento essenziale per potenziare la capacità di acquisto del consumatore. Questi può così ottenere del contante, che va ad aggiungersi alla sua disponibilità liquida. I prestiti bancari a breve termine sono somme di denaro erogate da banche o istituti di credito, per un periodo dalla durata inferiore ai diciotto mesi.

Queste cessioni sono restituibili tramite un preciso piano di rimborso o estinguibili in un unico atto.

Si tratta di supporti rapidissimi richiesti, generalmente, per affrontare l’urgente bisogno di denaro liquido.

Rientrano nella categoria dei prestiti personali anche quelli a revoca, ordinariamente, concessi a scadenza indeterminata, con una piccola particolarità. Le banche domandano al finanziato la riconsegna del prestito, con tempi di preavviso brevissimi.

Diverse tipologie di prestiti a breve termine

I prestiti a breve termine si suddividono in due categorie: i prestiti diretti e le soluzioni auto liquidabili.

I prestiti diretti comportano un pagamento sicuro e immediato al debitore. Prestiti di tal tipo si dividono a loro volta in apertura di credito nel conto corrente , contratti per cui il debitore può accedere a una somma di denaro di cui si può usufruire, mediante prelievi parziali.

La cifra sarà ripristinata, successivamente, con vari versamenti. A quest’ultima procedura, si accede firmando un  una lettera di contratto contenente tutte le condizioni.

L’apertura del credito in conto può essere a tempo indeterminato, scadenza determinata, allo scoperto (prestito non supportato da  garanzia collaterale) o garantita, quando oltre al prestito, vi sono delle garanzie.

Una seconda sottocategoria include l’anticipazione garantita: due contratti, l’uno detto di prestito, da cui ha origine l’anticipazione e l’altro di pegno, dal quale inizia la garanzia. Si tratta di un contratto di prestito in moneta a breve termine, in cambio di cauzione su merci e titoli.

Una terza tipologia è il prestito diretto con sovvenzione cambiaria: è un contratto, attraverso il quale, il creditore ottiene un ricavo, grazie allo sconto di una cambiale.

Il debitore cede la disponibilità su alcuni beni, ma non ne perde la proprietà. La banca li conserva e li restituisce a debito estinto, altrimenti li vende.

Le sottocategorie di soluzioni auto liquidabili

Le soluzioni auto liquidabili, operazioni durante le quali il rimborso è fornito da un terzo soggetto.

Queste forme di erogazioni possono avvenire, in qualità di pro solvendo: modalità che garantisce al cessionario la consistenza e il valore del credito, nel momento stesso in cui è elargito.

Se il debitore non paga, sarà la terza parte, ossia il cedente, a rimborsare.

Altra prassi è quella definita pro soluto: il cedente resta liberato da ogni costrizione di pagare il debitore, se non vi provvede l’inadempiente.

Esistono ulteriori schemi per ottenere una soluzione auto liquidabile: il factoring e l’anticipo sul portafoglio salvo buon fine. 

Il factoring si rivolge al mondo imprenditoriale: si ha nel momento in cui un’impresa stabilisce di cedere i propri crediti ad un operatore specializzato. L’operatore, dietro compenso, si occuperà della gestione dell’attività.

L’anticipo sul portafoglio salvo buon fine è, invece, un accredito sul conto del cliente, pari al valore dei crediti non scaduti nei confronti di una terza parte.

 

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