L’Ue accusa il regime bielorusso di alimentare la crisi, fra l’altro con Belavia che organizza appositamente voli per portare i migranti al confine
La compagnia aerea di bandiera bielorussa Belavia ha annunciato oggi che non imbarcherà più cittadini iracheni, siriani e yemeniti in partenza dalla Turchia, dopo che le autorità di Ankara ne hanno bloccato la partenza. Lo riferisce l’agenzia stampa bielorussa BelTa. “Per decisione delle autorità turche, dal 12 novembre i cittadini iracheni, siriani e yemeniti non potranno imbarcarsi sui voli dalla Turchia alla Bielorussia”, si legge in un comunicato della compagnia Belavia, in cui si precisa che i biglietti verranno rimborsati.
La notizia giunge mentre è in corso una grave crisi politica e umanitaria al confine fra Polonia e Bielorussia, dove sono bloccati migliaia di migranti arrivati in aereo a Minsk con la speranza di entrare nell’Ue. L’Ue accusa il regime bielorusso di alimentare la crisi, fra l’altro con Belavia che organizza appositamente voli per portare i migranti al confine. L’ambasciata irachena a Mosca, che cura anche i rapporti con Minsk, si è offerta intanto di affittare un aereo per riportare in patria i concittadini rimasti bloccati in Bielorussia. Il ritorno sarà volontario e gratuito, con l’erogazione di passaporti provvisori per chi ne è sprovvisto. Un portavoce del ministero degli Esteri, Ahmed al Sahaf, ha riferito che 600 iracheni hanno chiesto un permesso di residenza in Polonia e che il governo di Baghdad seguirà la questione da vicino per tutelarne i diritti.
Intanto la Commissione europea sta analizzando le ipotesi di sanzioni” nei confronti delle compagnie aeree che trasportano dal Medio-Oriente alla Bielorussia i migranti che poi si riversano sul confine con l’Ue “inclusa la possibilita’ di inclusione in una lista nera contro le compagnie aeree che non collaborano su questo tema e si rendono complici del traffico” di esseri umani. Lo ha annunciato la portavoce della Commissione europea, Dana Spinant, nella conferenza stampa quotidiana.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva definito “menzogne” le dichiarazioni del premier Mateusz Morawicki secondo cui Ankara si muoverebbe in accordo con Mosca e Minsk per facilitare il traffico di migranti verso la Bielorussia contribuendo a rendere complicata la situazione nella zona di confine con la Polonia. “Dire che la crisi dei rifugiati ha origine dalla Turchia è vergognoso”, ha affermato ieri Erdogan ricordando che Ankara dà ospitalità da molti anni a quasi 5 milioni di rifugiati in larga parte provenienti da Siria e Afghanistan.