Oltre ad essere aumentato notevolmente il costo della vita, è cresciuto anche il costo dell’inflazione a discapito dei pensionati. Questi ultimi infatti hanno fortemente richiesto una rivalutazione delle pensioni prima del 2023. A causa dell’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità le pensioni hanno risentito del rincaro di beni e servizi e l’importo medio percepito dai pensionati è stato svalutato, tanto che per questi ultimi è sempre più difficile anche solo andare a fare la spesa. Fortunatamente sembra che il governo stia lavorando per erogare le pensioni anticipate all’inizio del 2023. Nel decreto di legge Aiuti-bis è stata inclusa una norma che chiarisce se l’adeguamento pensionistico arriverà davvero nell’ultimo trimestre del 2022.
Rivalutazione pensioni
Il decreto Aiuti-bis fa parte di quegli aiuti volti al sostegno delle famiglie per contrastare l’incredibile aumento dei costi verificatosi nell’ultimo anno.è stato approvato proprio dal Consiglio dei Ministri che ha deciso di rafforzare ulteriormente il precedente decreto così da sostenere tutte le famiglie le imprese che si trovano in difficoltà tramite un aumento pensioni minime. Tra i cittadini più fragili ci sono anche i pensionati, che necessitano un calcolo rimborso pensioni al fine di vedere rivalutato il proprio reddito con cifre più favorevoli. La manovra prevede infatti la rivalutazione pensionistica al 2,2%, per ora prevista entro gennaio 2023. L’intento del Governo è quello di incentivare i pensionati a non avere più paura di spendere per via dei prezzi elevati. Lo Stato vuole proteggere i cittadini in pensione dall’inflazione ricalcolando l’importo pensionistico a partire proprio da ottobre 2022. Così facendo, le persone che percepiscono la pensione mensile si vedranno registrato un aumento di importo al fine di poter sostenere il nuovo costo della vita.
Aggiornamento pensioni
È stato finalmente superato quello scoglio che impediva al governo di sostenere coloro che necessitavano del decreto Aiuti-bis. Tra questi oltre agli anziani figuravano anche le persone fragili costrette a lavorare in smart working. La novità in sede di conversione prevede infatti nuove somme che non possono essere pignorate per coloro che percepiscono un’indennità di pensione. Oltre a questo il 2023 vedrà due importanti misure scritte nell’articolo 21 del Decreto legge 115/2022: i pensionati vedranno rivalutare la propria pensione del 2,2%. Come precisa l’articolo, però, l’incremento non verrà applicato durante l’anno 2022 poiché sono stati già superati i limiti reddituali previsti per l’anno corrente.
Decreto rimborso pensioni
Se vi state chiedendo se ci sono novità sulle pensioni la risposta sembra essere positiva. Gli assegni ricalcolati potranno registrare un importo più alto grazie a particolari misure economiche che prevedono un adeguamento a 3 fasce, con un adattamento ed equiparazione delle pensioni al caro-vita. La revisione effettuata viene detta perequazione e di norma si applica a gennaio dopo il risultato annuo rilasciato dall’Istat. La rivalutazione della pensione non può mai superare il limite imposto dallo stato, che esattamente come le tasche dei cittadini, possiede un preciso limite. Ad ogni modo, per essere più precisi, sappiamo che l’aumento massimo per coloro che percepiscono una pensione sarà di 52,44 euro al mese e che a percepire l’aumento pensione saranno circa 16 milioni di italiani, tra i quali coloro che possiedono la cosiddetta pensione di reversibilità.