Le accise sono delle imposte dirette a riscossione mediata. Vengono pagate dai produttori o commercianti e vanno a colpire alcuni beni come oli minerali, energia elettrica, alcolici e anche tabacchi, direttamente al momento della produzione o del consumo in questo secondo caso si può parlare anche di imposta di fabbricazione. Il termine viene dal latino accidere che significa “cadere sopra” e quindi si intende come una caduta a spesa del cittadino. Spesso il termine viene sostituito con altri come “imposta di consumo”, “imposta erariale” o “imposta di produzione”.
Ma in cosa si distingue da altri tributi come sono per esempio l’IVA? Per prima cosa il tutto è applicato a delle specifiche categorie di prodotti, viene applicata sulla quantità e non sul prezzo e viene applicata una sola volta. Alle accise si possono aggiungere altre imposte come appunto l’Iva, dazi doganali o anche tasse di importazioni. Da paese a paese tutto questo sistema può variare e non poco. Andiamo a vedere cosa succede nel nostro paese.
Accise: quando pagarle?
Al momento in Italia le accise più importanti sono quelle per prodotti energetici, energia elettrica, alcol e tabacco. Si tratta di imposte indirette, come detto, nel senso che non si pagano attraverso versamento di una cifra economica ma solo ed esclusivamente come sovraprezzo sul bene acquistato. In Italia la gestione del tutto viene gestito dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli. A livello normativo invece sono regolate dal decreto legislativo del 26 ottobre 1995 numero 504 indicato come “Testo Unico Accise”.
Per capire qualcosa in più si può analizzare il bilancio di Stato del 2012 che per il 2011 registrava delle entrate per oltre 400M di euro di cui 182 di imposte dirette. Le voci più consistente sono legate a oli minerali, monopolio sui tabacchi, accise legate al lotto e sul gas metano.
Per cosa sono state ideate?
Solitamente queste accise sono state ideate per finanziare momenti di “crisi” dello stato come possono essere terremoti e guerre. Garantiscono un vantaggio incredibile per lo Stato, dando un gettito immediato allo Stato e permettendo dunque di finanziare delle situazioni non proprio facilissime.
Molte polemiche legate al popolo è quello del fatto che sono tasse già inserite all’interno di prodotti e beni dunque non solo obbligatorie ma anche costrittive in un certo senso. Diventano però un mezzo fondamentale per il nostro Stato che permette così di sanare le esigenze di bilancio molto alte. Molto spesso sentiamo parlare di accise soprattutto per quanto riguarda il carburante, ma sono presenti anche in tantissimi altri prodotti. Nel 1995 diciotto accise sono state inserite nei carburanti in un’unica imposta indifferenziata che finanzia il bilancio statale nel suo complesso.
Il pagamento spetta dunque a tutti, con imposte applicate direttamente alla vendita di alcuni prodotti. Sono tante le cose che si potrebbero dire in merito, ma non vogliamo entrare in termini delicati che magari non sarebbero nemmeno comprensibili a tutti. Speriamo però che questa piccola guida vi possa essere utile per chiarire alcuni dubbi che rimangono radicati nella nostra esistenza e che sono sicuramente da affrontare con attenzione.